Cosa ci racconta la Blockchain di Spinosa sulla autentica Mozzarella di Bufala Campana DOP
La difesa e la valorizzazione del Made in Italy sono due dei fattori che negli ultimi tempi hanno permesso alla Blockchain di farsi strada nel settore agroalimentare.
Tra le aziende che hanno scelto di investire in questo senso tempo, risorse e impegno, anche Spinosa, azienda produttrice campana di mozzarella di bufala dop.
Su ogni confezione di prodotto, infatti, troviamo il bollino “Certificato Blockchain Quality” e un QR code che permette al consumatore di accedere a tutte le informazioni sulla catena produttiva. Dai 45 allevamenti certificati (dislocati fra la piana del Volturno e l’Agro Pontino) fino alle fasi di trasformazione e confezionamento.
Inserendo il lotto del prodotto (scritto vicino alla data di scadenza, preceduta dalla lettera L) è possibile verificare tutti gli standard di qualità cui l’azienda si attiene e avere dettagli precisi sull’intera filiera di produzione proprio della mozzarella che stiamo portando in tavola. I primi dati sono quelli sull’allevamento: data di confezionamento, data di raccolta del latte, azienda agricola di provenienza. Poi troviamo i dati di trasporto e analisi, con orari e nomi di ogni singolo protagonista. Stesse indicazioni per chi si è occupato del processo di trasformazione (pastorizzazione, cagliatura, maturazione, prova di filatura, formatura e rassodamento e infine l’anali del prodotto finito). Poi si passa alla distribuzione. Non mancano i consigli per gustarla nel modo migliore e le certificazioni di qualità.

LA BLOCKCHAIN A DIFESA DEL MADE IN ITALY
EY OpsChain Food Traceability è la soluzione scelta da Spinosa per approcciare la Blockchain. Oltre alla trasparenza nei confronti dei consumatori, Spinosa ha trovato un canale per combattere la contraffazione del Made in Italy che sempre più spesso compromette il settore agroalimentare italiano.
“Siamo di fronte ad un nuovo paradigma nel mercato del food”, dichiara Giuseppe Perrone, EY Blockchain Hub Mediterranean Leader. “Secondo i dati in nostro possesso, la digitalizzazione di filiera è un asset strategico per le aziende dell’agroalimentare che puntano alla creazione di valore del prodotto e all’aumento dell’awareness del brand agli occhi del consumatore. La blockchain, per Spinosa, sarà particolarmente importante per l’estero, dove il 74% dei consumatori è sensibile ai concetti di autenticità”.